ROMA 5 APR 2023 - La libera professione degli infermieri e degli altri professionisti del comparto sanitario rappresenta un capitolo che ci vede impegnati da anni sul campo, tra lotte di piazza ed “energiche” campagne stampa.
La disapplicazione del vincolo di esclusività, è innegabile che oggi sia di fatto ancora una parziale realtà.
E' parziale , certo, di fronte all' improvviso e inatteso passo indietro del Governo, che con il D.L. 34 ha introdotto nuovi limiti, come quello del periodo di validità sino al 31 dicembre 2025, a fronte di una bozza di provvedimento, circolata negli ultimi giorni che, coerente con quanto Nursing Up aveva chiesto al Ministro della Salute con la proposta di emendamento depositata il 29 dicembre del 2022, non prevedeva affatto scadenze.
Quindi, nella concretezza , il Governo non ha avuto il coraggio di arrivare fino in fondo, lo abbiamo detto e non abbiamo paura a ripeterlo, ma ha preferito effettuare un mezzo passo indietro, dopo aver compiuto quello che sembrava essere un primo, deciso salto verso le nostre richieste.
Quello che ci fa più male è vedere, intorno a noi, un clima di appagamento e rassegnazione che, in tutta sincerità, non ci piace e non condividiamo.
Leggiamo, da parte di altri sindacati e da parte di altri organismi del mondo sanitario, che qualcosa non avrebbe convinto il Governo, che all’ultimo momento, “nelle stanze dei bottoni”, avrebbe vinto il timore di un cambiamento radicale che potesse, o che possa in qualche modo danneggiare il nostro sistema sanitario, o forse rivoluzionarlo in modo troppo repentino.
Noi sappiamo bene, e di certo possiamo accettare il fatto che i cambiamenti radicali, al pari delle grandi rivoluzioni della storia, sono frutto di percorsi difficili, graduali, e che ci aspettano, sicuramente altre battaglie da affrontare e da vincere, in nome di quella libera professione per gli infermieri e gli altri operatori ex legge 43/2006 e che, a nostro avviso, può essere una delle grandi soluzioni per veder rinascere il nostro sistema sanitario.
Ma non possiamo assolutamente tollerare, lasciatecelo dire, che si affermi che la disapplicazione totale del vincolo di esclusività, possa essere minimamente un ostacolo per il futuro del nostro SSN.
Abbiamo proposto una libera professione senza limiti di tempo, vincoli autorizzativi da parte delle aziende sanitarie, e naturalmente inquadrata in un alveo di solide regole organizzative, contrattuali e fiscali, che consenta agli infermieri e agli altri operatori sanitari di essere messi nella condizione di offrire le proprie competenze ai cittadini, per le esigenze dello stesso SSN, per dare ossigeno alla sanità di prossimità, e per correre in aiuto della sofferente sanità privata, che boccheggia da tempo.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«E' un fatto acclarato che prima non c’era nulla, mentre con il DL 34 si è aperto un varco, e che gli infermieri e gli altri professionisti del comparto non medico, anche se per ora solo fino al 2025, potranno esercitare la libera professione. Ma noi del Nursing Up non ci accontentiamo. Lavoreremo con tutte le forze per far eliminare ogni limite temporale ed ogni prevista autorizzazione.
Insomma, non intendiamo cullarci sugli allori delle “mezze vittorie”, e non ci riteniamo soddisfatti. Avevamo confidato fino all’ultimo, come d'altronde risultava nella prima bozza del Decreto Bollette, che si potesse arrivare, finalmente, a una attività professionale totalmente libera da vincoli, mentre adesso siamo di fronte ad un nuovo ed inatteso passo indietro.
E' un boccone amaro la modifica introdotta notte tempo, chissà a mezzo di quale abile scrivano, questo è inutile negarlo: non abbiamo certo creduto nel miracolo, questo no, ma nel buon senso e nella coerenza delle promesse del Governo, questo sì.
Noi non dimentichiamo che oggi si registra la fattuale approvazione di una parte di quelle proposte che, come sindacato, presentammo sul tavolo del Ministro Schillaci lo scorso 29 dicembre, e quindi, per assurdo, dovremmo essere noi i primi ad esultare .
Invece no! Bisogna ancora lavorarci, e sarebbe auspicabile che lo facciano tutti!
Lo dobbiamo agli infermieri, alle ostetriche ed agli altri professionisti, lo dobbiamo alla solidità dei contenuti delle nostre battaglie, e perché sappiamo bene che ancora tante ne dovremo combattere.
E allora, per come la vediamo noi, non abbiamo nessuna intenzione di fermarci a metà strada . Proseguiremo il cammino verso il nostro ambito traguardo anche se, a causa dell'ultimo passo indietro del Governo, il percorso sarà più complesso » chiosa De Palma.